Oggi, giovedì 26 maggio 2022, alle ore 10.30 circa, è deceduto – presso la casa “Fraternità Missionaria” di Vicomero (Torrile – PARMA) dove risiedeva – p. Roberto Silvio Turazzi sx. Aveva 83 anni compiuti essendo nato il 14.08.1938 nella frazione di Stellata, Comune di Bondeno, provincia e diocesi di Ferrara.
Proveniente dal Seminario Diocesano di Ferrara – dove frequenta le scuole Medie, il Liceo, la Teologia e viene ordinato presbitero il 30 maggio 1964 – entra in noviziato (San Pietro in Vincoli), il 2 ottobre 1966, dopo due anni e cinque mesi di ministero come Vicario parrocchiale a Bondeno (Ferrara). Dopo la prima professione missionaria e religiosa a San Pietro in Vincoli (15 settembre 1967) è membro della comunità del Centro Saveriano di Animazione Missionaria a Parma (CSAM) e incaricato di “Mani Tese” di Parma, negli anni 67-69, fino al 1° maggio 1969, giorno del grave incidente stradale che lo lascia paralizzato per sempre.
Negli anni 71-75 è inserito tra i baraccati presso l’Acquedotto Felice e a Nuova Ostia di Roma. Dal 1975 al 1993 lavora a Goma nel Congo: studia la lingua, cappellano delle prigioni, pastorale degli ammalati, cappellano parrocchiale, formatore, incaricato della Caritas Diocesana.
Nel 1993 ritorna in Italia e nello stesso anno riceve il Premio Cuore Amico per i sacerdoti missionari: “Padre Silvio Turazzi, Animatore di Fraternità nello Zaire”.
Dal 1993 al 2008 è impegnato come Direttore Spirituale della comunità del Teologato Internazionale di Parma. Dal 2008 era membro della comunità “Fraternità Missionaria” di Vicomero, Torrile, PARMA.
“Mi sono ammalato. Sono entrato in ospedale proponendomi di non pensare a me, di vivere l’unica cosa che conta: amare. E ho trovato la famiglia, l’appartenenza a te, Signore, e alla nuova comunità: malati, personale; tutti noi, persone, così come siamo, con caratteri e situazioni diverse. Ospedale: scuola di Dio. Con te, tutto acquista dignità. Grazie, Signore, per la lezione di questi giorni. Ho letto che i legni delle croci sui cui morivano i crocefissi, portano il segno del sangue, del sudore, della diarrea. Gesù, grazie per aver vissuto tutto questo nella tua passione – amore per ciascuno di noi. Grazie perché mi hai dato di sentirti accanto a me. Credevo di poter dare e tu m’insegnavi a saper perdere, a spogliarmi di tutto ciò che non è Te. Capisco che solo con la grazia e la forza del tuo Spirito posso vivere questa vita. Donaci, Signore, di respirare con Te il dono della vita aperta alla tua bontà… Gesù risorto invia anche noi dappertutto come testimoni della sua speranza e ci assicura: “Io sono con voi sempre, tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Dal diario scritto in Ospedale, 2008)
Riposi in pace. Continua a leggere