Profughi: Assemblea a Baganzola

Profughi: Assemblea a Baganzola

Riportiamo qui l’articolo apparso oggi sul quotidiano online Parma Today:

Centro di accoglienza a Baganzola, dopo l’incontro del quartiere con il Prefetto Padre Silvio Turazzi racconta le sue impressioni

Il missionario saveriano ha partecipato alla riunione del Comitato Golese Sicura ma non è riuscito ad intervenire a causa dei numerosi interventi che lo hanno zittito e ha lasciato la sala, anche a causa delle sue condizioni di salute che non gli permettevano di rimanere a lungo…

 

Padre Silvio Turazzi, della famiglia religiosa dei missionari saveriani, Premio Sant’Ilario nel 2012, da anni anima della Comunità Mungano di Vicomero a Torrile a due passi da Baganzola, ieri sera presenta anche lui all’incontro tra il comitato i cittadini di Baganzola, il Comitato Golese Sicura e il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani racconta a Parmatoday la sua impressione sulla riunione e la sua esperienza nel mondo dell’accoglienza.

“Quello che mi sento di dire rispetto alla riunione a Baganzola, rifacendomi alle parole di Monsignor Conforti, è che per me le persone che c’erano ieri sono tutti come fratelli e sorelle – esordisce – Sono stato invitato dal parroco della chiesa di Baganzola, don Corrado, a partecipare alla riunione, e quello che mi dispiace è che non ci sia stata la possibilità di istaurare un dialogo in quella che pensavo fosse un’assemblea di quartiere, diventata poi espressione di un solo gruppo”.

Don Silvio ha dovuto poi lasciare la sala per le sue condizioni di salute precarie dettate anche dall’età, ma non è riuscito ad apportare il suo contributo alla riunione, perché le sue parole sono state più volte sovrastate da quelle alcuni dei partecipanti, contrari all’arrivo dei profughi a Baganzola.

Da giorni il comitato Golese Sicura protesta contro l’arrivo di 50 persone richiedenti asilo, che dovrebbero essere ospitate in un centro presso l’ex scuola di Castelnuovo, concessa dal Comune di Parma in comodato alla Prefettura, una volta ultimati i lavori di rifacimento degli impianti. Il numero delle persone da ospitare è stato indicato anche dalal ASL e dai Vigili del Fuoco, che hanno verificato la capienza del luogo.

“Anch’io ho mi chiedo se il posto scelto per l’accoglienza dei profughi – l’ex scuola di Castelnuovo – sia adatto. Gli interrogativi sono molti, ma solo con il dialogo possono uscire suggerimenti diversi per costruire insieme le modalità per far fronte a questa emergenza. E dal confronto che escono le idee”.

Padre Silvio Turazzi continua e spiega: “Se le persone, intere famiglie cristiane e non, dalla Libia o anche dall’Eritrea, si sentono minacciate dalla guerra, dal Califfato Islamico, bisogna affrontare la cosa. Così come è giusto dare una risposta alla paura e al disagio dei cittadini. Non bastano i soldi, servono attività collaterali, istruzione, un gruppo in rappresentanza dei profughi e un gruppo in rappresentanza dei cittadini che collaborino con le istituzioni. Anche noi a Torrile abbiamo persone che hanno paura dell’arrivo dei profughi. Bisogna dare risposte valide con gli atteggiamenti e con i fatti, ascoltare le preoccupazioni dei cittadini. Mi dispiace di non aver potuto sentire quello che aveva da dire il Prefetto. Sicuramente lui ha avuto pazienza”.

“Io vivo in una comunità con diversi giovani che sono fuggiti da situazioni di guerra o che vengono da Paesi in cui non è possibile accedere a un’istruzione superiore- conclude – Uno di loro si è laureato in ingegneria la settimana scorsa, uno sta per diventare medico. Viviamo nel rispetto reciproco delle nostre differenze. Vorrei che ci fosse un dialogo sincero e aperto anche con i ragazzi di ieri”.

 

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Un cammino verso la missione

Un cammino verso la missione

                                                                                                                                                            Milano, ottobre 1995

 

UN CAMMINO VERSO LA MISSIONE

Una lettura della mia vita a partire dallo sguardo di Dio su di me.

Signore grazie! Signore, abbi pietà di me.

La mia sorpresa, pensando al cammino della vita, è la fiducia che Dio ha messo anche nei miei confronti, e come l’incontro con Lui sia motivo di libertà e ricchezza: la scoperta di un tesoro che è gioia e pace.

“Seguimi. Egli, alzatosi, lo seguì” (Mc 2,14)

Così sono entrato in Seminario.

Sono sacerdote: qualcosa come continuare il mestiere di Gesù. Così intuivo da bimbo la verità del sacramento, fissando il parroco che parlava di Lui con fede semplice e forte.

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INCONTRO CON FILIPPO GANAPINI, MISSIONARIO COMBONIANO, IN CIAD

INCONTRO CON FILIPPO GANAPINI, MISSIONARIO COMBONIANO, IN CIAD

“Più i segmenti della ruota si avvicinano al Centro, più si avvicinano tra loro”. Così Filippo ha scritto nel testo in cui raccoglie l’esperienza vissuta con i fratelli dell’Islam.

Leggo la sua esperienza di dialogo e collaborazione con i fratelli dell’Islam alla luce di alcune riflessioni.

Penso allo sviluppo della teologia attuale che sottolinea l’efficacia della Pasqua in rapporto a tutti gli uomini e alle altre religioni. L’indicazione della sua effusione sull’umanità “modo Deo cognito” è affermata già con chiarezza nella Gaudium et Spes n. 22. La sacramentalità dell’evento cristologico, come fascio di luce di Dio che prende “carne” e rinasce Chiesa, destinato alla piena manifestazione (che è motivo della Missione), riconosce e legittima la pluralità religiosa, come espressione della creatività rivelatrice e salvifica del Dio dell’Alleanza.

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